Marina ha cominciato a studiare musica all’età di otto anni: suonava il pianoforte e cantava; la sua attività di cantautrice è nata più tardi, a Firenze, nei primi anni di università, quando è iniziata la scrittura di testi e musiche di canzoni originali e le prime esibizioni dal vivo all’Eschimino, storico locale fiorentino per cantautori. Nel 2005 si è laureata in Filosofia con una tesi sull’estetica musicale e sia nel 2006 che nel 2010 è stata selezionata come semifinalista per il Premio Musicultura. Nel 2009 una sua canzone inedita: “Solo di vento” vince il premio “Miglior brano radiofonico” all’interno del concorso Premio Poggio Bustone.
L’11 dicembre 2010 è stato presentato a San Salvi – spazio/laboratorio teatrale di Firenze – il primo lavoro autoprodotto, contenente 11 tracce originali: “Nata Domani”, recensito dal Corriere Fiorentino e dal sito di Repubblica Firenze.
Il brano “Dammi un bacio come Cary Grant” è stato trasmesso da varie radio toscane nel corso del 2011. Nell’aprile 2011 il progetto è entrato nella rassegna musicale Castelbasso Cultura e a gennaio 2012 Marina è stata invitata come ospite nella trasmissione “Saranno Calibri” in onda su Radio Delta1: grazie a questa partecipazione viene selezionata come finalista nel concorso “Opening Act” promosso dal festival “Donne in Jazz” (29 Febbraio 2012). Nel 2012 il disco viene recensito anche da Distorsioni.net e il 2 Settembre 2012 viene presentato nel programma austriaco: “NeueTöne” su Radiofabrik. A luglio 2012 partecipa come semifinalista all’interno del concorso Musica Controcorrente e in seguito viene scelta tra i primi dieci finalisti all’interno del Concorso Biella Festival svoltosi ad ottobre 2012. Nel 2013 inizia un percorso di studio di canto posturale con Beatrice Sarti e nello stesso anno comincia la produzione del secondo progetto “Il tempo giusto” con Gianfilippo Boni.
“Il tempo giusto”, il secondo disco di Marina Giaccio, è uscito nel marzo del 2016 ed è stato scelto per essere presentato nella rassegna “Costellazioni” al Teatro romano di Fiesole il 14 luglio 2016. Ben recensito da Repubblica e dal Corriere fiorentino nello stesso anno.